Il ritorno di coach Cesari: “Basket Carugate, una salvezza… incredibile!”

Dopo sedici mesi, coach Gigi Cesari è tornato in panchina per la partita più importante. Quella che è valsa la salvezza di Basket Carugate: “Una stagione drammatica. Ma questa serie A2 ce la meritiamo tutta”

 

Coach. A mente fredda. Che gusto ha questa salvezza per Basket Carugate.
Un gusto incrediibile. Sia per la stagione che abbiamo avuto. Sia per com’è arrivata. Vincere due partite di fila contro una squadra che ci aveva battuto in regular season e dopo 7 ko consecutivi è strano, anche solo dirlo.

Ed è ancora più strano che gara 2 è stata la tua prima in panchina.
Sono passati 16 mesi dall’ultima volta. Lo ammetto che è stato un periodo difficile per me a livello di salute. Ma ora sto bene.

Anche la tua fascite plantare?
Quella un po’ meno in effetti. Dopo più di un anno sono tornato nella “coach zone” a fare avanti e indietro. E infatti le conseguenze si sono viste. Piedi gonfissimi e ghiaccio a fine gara. L’ho anche detto alle ragazze: a me niente doccia, mi basta un po’ di ghiaccio”.

Già, le ragazze. Una salvezza che arriva dal gruppo.
Non puoi rimontare 16 punti senza il gruppo. Gara 2 è stata davvero incredibile. Siamo riusciti a ribaltare la partita grazie a un’intensità difensiva che nel quarto quarto ha raggiunto forse il massimo visto in stagione. E questo ci ha dato fiducia in attacco, riuscendo finalmente a tirare e concludere all’interno dei primi 10-15 secondi dell’azione, senza aspettare tutti i 24’’.

Due difese toste, la loro e la vostra.
So che qualcuno ha storto il naso sulla condotta arbitrale. Per me non hanno influito. Le nostre avversarie hanno usato le mani. Ma anche noi. A metà tempo ho detto agli arbitri: mi sembra una mattanza. Loro si sono messi a ridere e mi hanno risposto: anche voi però state picchiando. E avevano ragione.

La chiave del match?
“Sara Usuelli. Ha fatto la differenza. Ha cambiato il passo della partita. E ha lasciato a zero la loro straniera, che nel primo tempo ci ha effettivamente messo in difficoltà. Poi la difesa a uomo ha fatto il resto. Siamo felici perché è una salvezza che ci meritavamo dopo una stagione così difficile. Come se la merita Albino, a cui va il nostro in bocca al lupo”.

Parliamo della stagione di questa Blackiron Rentpoint.it Carugate allora.
Complicata. Lunga. Infinita. Drammatica. Due focolai, metà squadra contagiata dal Covid19. Due giocatrici se ne sono andate. L’infortunio grave a Laura Meroni. La tendinite di Micovic, che 15 anni dopo è tornata da noi per aiutarci a fare ciò che aveva contribuito a ottenere nel 2006, e cioè la salvezza, proprio come oggi. E poi dirigenti ammalati. Il mio… diciamo smart coaching. Proprio per questo ci tengo a fare un ringraziamento speciale.

Prego.
Per Matteo Catalfamo. Ha fatto un anno praticamente da solo. Con me che gli davo le linee guida da remoto ma il suo è stato un contributo importantissimo alla salvezza.

Hai fatto qualche discorso motivazionale alle ragazze?
Ho detto loro che sette anni fa avevamo battuto proprio Albino in trasferta per la promozione in A2. Serviva un approccio uguale. Come se si trattasse di una promozione, non di una salvezza. E’ andata bene.

Prossimi obbiettivi?
Ti confido che mi mancano 4 partite per arrivare a 500 panchine da professionista. Sarebbe bello riuscire a tagliare questo traguardo dopo 23 anni da allenatore. Sicuramente ne parlerò con il nostro Gm e vedremo se ci sono le condizioni per andare avanti. Ma non è questo il momento di parlarne.

E adesso?
Adesso io torno a casa a riposarmi, ma sto bene. Abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo, e cioè la salvezza di serie A2. Siamo felici. E forza Carugate”.